I focolari (1927)


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Credo che la morte sia come te, 

alta e pallida e dritta come te, 

tempie ugualmente incurvate, 

occhi di mare, occhi di lontananze come te 

le stesse labbra chiuse nel dolore.

Sei la morte. Io sono tua,

 tua la mano e tua la mente.

 Hai stordito tutte le forze della vita,

 cullato in un triste torpore

 sogno e atto, che appena hanno provato l’ala.

 Ma ti amo, mia morte,

 tu mia lunga amara morte,

 nella cui mano chiusa inaridisce la mia vita.

 Tu mi hai dolce, dolce morte-

 ti benedico ogni istante che tormenti!

Karin Boye